giovedì 28 ottobre 2021

OVUNQUE PROTEGGI

Tre sabati fa, quando ho fatto quella foto, ero stato mosso dalla suggestione del contrasto di alcuni toni di grigi e azzurro delle nuvole che s'erano incassate nella gola. Null'altro.

Aveva piovuto molto fino al mattino presto, l'aria era umida, ed il tempo stava iniziando a migliorare.  Dopotutto in quel posto ci sarò passato migliaia di volte, e quel giorno ero incuriosito soprattutto di sporgermi sopra il vecchio sgarrupato ponticello, per  vedere il livello del fiume dopo quelle piogge così abbondanti; le prime successive ad un'estate disastrosa. 

Curioso di capire se l'onda di piena fosse già passata oppure no. Quel taglio di gola poi m'ha sempre affascinato, con ogni tempo; è come se, senza riuscirci, provasse a separare, proteggendolo, quel poco di ambiente naturale che cerca di scamparla ad azioni di devastazione, di cui non finisce ancora di essere vittima questo territorio. 

La foto, tra l'altro, l'avevo fatta anche frettolosamente, in un equilibrio precario sui piedi, tra la mano che reggeva lo smartphone, e l'altra che tratteneva Blanka (Cane Piccolo), che tirava da una parte attirata da odori selvatici. 

Poi, la sera, andando a rimestare tra le foto archiviate sullo smartphone, cercando il download di una locandina in jpg, e riaprendo quelle poche foto fatte il mattino, mi sono accorto che i toni di grigio indistinti delle nuvole tra la gola, assumevano una sagoma molto particolare. 

"Guarda qui - dico a Laura con una certa emozione - questo è Broz". Entrambi ci emozioniamo molto, erano pochi giorni che Cane Grande non c'era più. 

E già, la nuvola aveva proprio la fisiognomica della testa di un cane. 

Ecco, io ho letto di questa storia del Ponte Arcobaleno, mosso  dalla curiosità di capire cosa significasse questa sorta di condoglianza animalista dell'augurare "Buon Ponte". 

Da pessimo cristiano, la cui fede non sempre è così salda per pensare già al nostro di aldilà, ho sempre ritenuto quella del Ponte Arcobaleno, essere poco più che una suggestiva narrazione. 

Poi però è arrivata la nuvola. Che quando ho guardato la gola, inquadrato, cercato il miglior scatto, non ho visto. Giuro. E che scopro solo dopo diverse ore, avere quel richiamo così forte. 

Io adesso non so se ci sarà il Ponte Arcobaleno davvero. Certo, non "lo scopriremo solo vivendo". 

Ma mi fa bene pensare davvero che ci sia; mi solleva e lenisce da una mancanza molto forte, quotidiana. E mi piace guardare quella nuvola a forma di cane, sopra la gola che con Broz abbiamo attraversato insieme per anni. 

E pensare a Broz. Che "ovunque proteggi la grazia del mio cuore ".








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